Eccitare l’abisso

Eccitare l’abisso

Viaggio sentimentale nella logica del dubbio

Ed. Homo Scrivens 2020

Cosa può esserci di più elegante del dubbio? Inattaccabile. impossibile da scalfire.

Eccitare l’abisso rappresenta l’esigenza d’interrogarsi, anche a fronte di un fallimento annunciato. Viaggio erratico in cui l’autore sperimenta la precarietà del pensiero, laddove s’intravede la possibilità di un sapere che non smette di sottrarsi. L’arte diventa il tessuto sul quale ondeggiano alcuni tra i più grandi pensatori della storia: che si tratti di un quesito filosofico o scientifico, ogni moto interiore deforma l’ambiente e le conseguenze non risparmiano nessuno di noi.

“Essere dunque silenti e sperduti, apparire in un presente di cui gli altri non potranno avere riscontro, se non per l’eco prodotto quand’ormai sarà passato.”

In tempi di Social Network e immagini istantanee Eccitare l’abisso rappresenta un modo del pensiero che è vivo e nello stesso tempo viene lasciato maturare nel tempo. La lettura scorre veloce in questo testo in cui viene presentato il difficile, seppur necessario, connubio tra arte, filosofia e scienza. Il matching, ovvero l’incontro tra diversi saperi, porta il lettore in una immersione al cui centro c’è ciò che l’autore ha imparato negli anni ma, generalizzando, quello che può trovare l’uomo nel suo viaggio in questo angolo di Universo.

Massimo Calamai (Ph.D – INFN)

“Manzoni è stato l’inizio”: sembra incredibile che Roberto Masi sia partito dall’Achrome, guardato finalmente senza paura e lasciandosi andare a un’intuizione direi emotiva (come dovrebbero fare tutti quelli che diffidano dell’arte contemporanea), per intraprendere questo lungo e sorprendente viaggio, attraverso l’arte, la filosofia, il racconto personale e molto altro. Viaggio che, per citare Manzoni, non si accontenta di “dire diversamente” ma vuole “dire cose nuove”.

Rosalia Pasqualino di Marineo (Presidente Fondazione Piero Manzoni)

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RECENSIONI

Catturare le ombre di Daniela Matronola

“Un’impresa titanica e straziante. Un’opera di contenimento ardua, talmente drammatica e fisica da richiedere una mente agonistica, una deontologia umana estrema”.

Dubtare per godersi il presente di Francesca Patton

“Ci si sente come davanti a qualcosa di nuovo, a una via mai percorsa o a una porta mai aperta”.

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